“Il primo anno di Pavel in Italia è stato molto difficile. Orgoglioso, permaloso,tenace.Mai un cedimento alle nostre richieste,neppure alle più banali come assaggiare un cibo nuovo,una doccia in più o indossare quanto gli avevamo preparato. Per tanti motivi uscivamo dall’ospitalità demotivati e la richiesta per l’anno successivo fu molto discussa.Alla fine si cedette, per puntiglio di mio marito, che sosteneva con tutte le sue forze l’indiscusso beneficio sanitario dell’ospitalità. La spiegazione “scientifica” aveva puntellato la richiesta di ospitalità, così Pavel tornò. Arrivato, imbronciato mi diede la mano e mi salutò. Entrato in casa,mi diede l’impressione di ricordare tutto:si accorse che avevamo cambiato il frigo, e notò, vicino alla foto dei miei nipoti, una sua, scattata in montagna.Entrò in camera e la prima cosa che fece fu quella di guardare dietro la porta: un piccolo segnetto nero, fatto a matita, a mia insaputa, che indicava la sua altezza.Confrontò compiaciuto il suo nuovo record: 7 cm,una vittoria.Quando si accorse che lo stavo osservando,arrossì di vergogna. Approfittai del suo momento di “debolezza”, lo presi per mano e lo accompagnai in studio:dietro la porta c’erano altri 8 segnetti a matita, che conservavo gelosamente: le tappe dei miei nipoti… Finalmente sorrise e si sentii un pò a casa,e io sentii che avevo un nuovo “nipote”.Orgoglioso,ma un nuovo nipote. Pavel oggi ha 17 anni e grazie alla sua caparbia,alla sua volontà e un pò anche alla sua “famiglia italiana” inizierà l’università di Minsk,facoltà di biologia…”