L’Associazione
“HELP FOR CHILDREN VENETO ODV”
E’ un’Associazione che da una risposta al problema di Chernobyl tentando di prevenire l’insorgenza di malattie legate alle radiazioni. Questo è possibile riducendo la quantità di radionuclidi presenti nell’organismo, in particolare, per quanto riguarda i “bambini di Chernobyl”, riducendo la quantità di Cesio da loro assorbita. Il Cesio 137 si accumula soprattutto nei muscoli e, secondo uno studio dell’ENEA, può essere eliminato in percentuale variabile dal 30% al 50% soggiornando per un mese in un ambiente non contaminato.
Per questo motivo l’Associazione ”HELP FOR CHILDREN VENETO ODV.” organizza e promuove i soggiorni terapeutici in territorio italiano dei bambini Bielorussi vittime della contaminazione del disastro nucleare di Chernobyl .
“HELP FOR CHILDREN VENETO ODV”” non ha scopi di lucro, è apartitica e aconfessionale.
La sede principale è ubicata a Quarto d’Altino (VE), in via Abate Tommaso, 2. L’Associazione opera nelle province di Treviso, Venezia, Padova, Belluno dove attualmente sono attivi circa 19 comitati.
LA NOSTRA STORIA
Operiamo nel Triveneto dal 1996, come “Comitato Help For Children” dell’Associazione Pro Loco di Quarto d’Altino, in collaborazione con l’Associazione “Help For Children” di Brescia.
Dal ottobre 2011 ci siamo costituiti in Associazione con il nome di “Help For Children Veneto” Onlus.
Dal 20/11/2019 facendo seguito a quanto disposto dall’articolo 1, comma 7 della l. 6 giugno 2016, n. 106, (disposizioni integrative e correttive ) e al d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117 in merito agli adeguamenti degli statuti degli Enti del Terzo Settore, abbiamo depositato lo statuto approvato dall’assemblea del 29 settembre 2019, assumendo la nuova ragione “HELP FOR CHILDREN VENETO ODV “ ( Help For Children Veneto organizzazione di volontariato )
Dal 1996 al 2011, in collaborazione con “Help For Children” Brescia sono stati ospitati 19028 minori, di cui 9711 nel Triveneto.
A partire da Natale 2011 come “Help For Children Veneto” Onlus abbiamo ospitato 1683 minori.
Per un aiuto più completo, dal 1997, abbiamo partecipato all’organizzazione di convogli umanitari portando ad Ospedali, Istituti, Scuole e Villaggi generi alimentari, vestiario, materiale scolastico, igenico-sanitario, edilizio, elettrico, detersivi, attrezzature mediche, medicinali e sussidi medici, andando poi a consegnare direttamente in loco quanto avevamo inviato con i tir.
Abbiamo operato anche in loco con interventi di ristrutturazione di Istituti (Internat), scuole e asili, costruendo soprattutto bagni e docce al loro interno.
Nel 1998, in collaborazione con delle Associazione di volontari tedeschi (noi abbiamo procurati i materiali) abbiamo costruito bagni, docce, una serra e allestito un’aula per sartoria con 30 macchine da cucire donate dalla Necchi, nell’Istituto di Rechitsa.
La Casa di Cura di Monastier, nel 1999, ci ha donato un impianto, nuovo, per la sterilizzazione di strumentazione chirurgica, oltre a strumentazione chirurgica e diagnostica e a medicinali tra cui uno per una malattia rara non reperibile in Bielorussia e il tutto è stato portato da noi stessi all’Ospedale Pediatrico di Gomel.
Nel 2000, con gli amici dell’Associazione A.G.A.P.E. di Roma, abbiamo costruito quindici docce, ristrutturato i servizi igienici, nei tre pani, il tetto e l’impianto elettrico della palestra, la cucina e la dispensa nell’ Istituto di Petricov.
A partire dal 2001, abbiamo programmato e gestito come Comitato “Help for children” dell’Associazione Pro Loco di Quarto d’Altino, i lavori per la costruzione dei servizi igienici con otto docce, eseguiti con personale bielorusso, abbiamo attrezzato un’aula d’informatica con dodici computers e stampanti, un laboratorio di meccanica e uno di falegnameria nella scuola del villaggio di Vitch.
All’Istituto di Andrevscina, nella provincia di Orscia, regione di Vitebsk, nel 2002 abbiamo rifatto la pavimentazione del piano terra, ristrutturato la lavanderia, con l’installazione di due grandi lavatrici industriali e una grande asciugatrice (mangano), tutto l’impianto fognario e i servizi igienici nei tre piani, sempre con manodopera bielorussa.
L’Azienda Elettrolux di Conegliano a Natale del 2003 ci ha donato tre cucine industriali complete che sono state portate in Bielorussia a loro spese e installate nell’aprile del 2004 , una nell’Istituto di Rechitsa, la seconda nella scuola del villaggio di Vitch, regione di Gomel e la terza nell’Istituto di Vitebsk, nella regione di Vitebsk, tutto con propri tecnici.
Sempre nel 2004 sono stati portati ad un Istituto per audiolesi a Rechitsa, 120 letti completi di reti a doghe, materassi, cuscini e ristrutturato i servizi igienici nei dormitori.
All’asilo di Osovfsci, nel 2005, la ristrutturazione è stata completa di tutto l’edificio, dal tetto alla pavimentazione, al bagno, cucina e l’impianto fognario, sempre con maestranze bielorusse.
Nella scuola del villaggio di Niedaika, nel 2009 abbiamo costruito i bagni, all’interno della scuola, con manodopera locale e acquistando in loco almeno il 50% del materiale.
Ora è molto più difficile continuare con questi nostri impegni, sia per una burocrazia incomprensibile e in continua evoluzione, sia per i costi e la difficoltà a reperire fondi, continua, però, il nostro impegno primario: l’ospitalità di minori bielorussi.
BIELORUSSIA…….un paese bello e disgraziato
E’ un’immensa pianura di 207600 kmq, bagnata da cinque grandi fiumi, la Dvina, il Dnieper, la Berezina affluente del Dniepr, il Neman e il Pripiat, ed è coperta per un quarto da foreste di betulle e abete rosso.
Il paesaggio lascia vagare lo sguardo nell’immenso, dandoti l’idea dell’infinito ed è tanto bello quanto disgraziato….!
La catastrofe nucleare di Chernobyl ha colpito in maniera devastante almeno metà del territorio nazionale e ancora oggi le morti neonatali e le varie forme tumorali continuano a mietere un alto numero di vittime, per non parlare della crescente sterilità giovanile e delle scarsissime difese immunitarie, di cui soffre la quasi totalità dei ragazzi residenti nella regione di Gomel.
La disgregazione, poi, dell’Unione Sovietica ha affossato ancor più la già precaria situazione economica, creando un’altissima disoccupazione.
L’embargo all’esportazione di qualsiasi loro prodotto (40 anni), perché radioattivo, ha prostrato il paese.
Oggi la situazione socio-economica, seppur molto lentamente, sta migliorando, specie nelle città, ma andando per i villaggi si fa un salto all’indietro di settant’anni, non c’è acqua in casa, ne’ il metano, tanto meno i servizi igienici, c’è l’energia elettrica e il televisore!!!!!
In ospedale ti devi portare lenzuola e cuscini; nelle scuole i gabinetti sono a cinquanta metri dalla scuola, mancano detersivi, le lavagne sono tavole verniciate, ma già a tre metri si fatica a leggere e il presidio di pronto soccorso consiste in un flacone di alcool denaturato, un po’ di cotone e qualche garza riciclata.
Ciò nonostante quei bambini sono belli e hanno tanta voglia di vivere…………