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Articolo pubblicato sul  SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM                            ANNO 14 – N° 18 / Domenica 6 maggio 2018

L’ospitalità della salute di Luca Bagnoli

Colloquio con Piero De Grandis, vicepresidente Help For Children Veneto Onlus e referente Comitato di Mestre.

A 30 anni dalla “famosa” esplosione, Chernobyl rimane un pericolo per la vita umana.
“La Bielorussia non divulga dati ufficiali. Ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità calcola un livello di radiazioni 40 volte oltre i limiti. Nel 2010, con la giornalista Francesca Bellemo e il fotografo Alessandro Scarpa, abbiamo pubblicato un libro, frutto di alcune domande scomode al responsabile della regione interessata. Anche il nostro presidente, Renato Salomoni, per anni alla Montedison, ha eseguito rilevamenti ambientali”.

Come si prevengono le malattie da radiazioni?
“Un mese lontano dalla zona contaminata, alimentandosi correttamente, respirando aria di mare e montagna, assente in Bielorussia, elimina dal 30 al 50% il Cesio 137 assorbito dall’organismo. Durante il soggiorno non possiamo effettuare esami sui bambini, ma talvolta ne accogliamo qualcuno solo per curare patologie specifiche. C’è grande disponibilità da parte delle strutture sanitarie. Alcuni medici ospitano, altri offrono gratuitamente la propria opera”.

Quali bambini aiutate?
“Sono cittadini bielorussi, dai 7 ai 17 anni, non ammalati e di qualsiasi ceto sociale, anche se diamo precedenza alle famiglie con maggiori difficoltà. Per eludere le raccomandazioni in loco, ai Fondi preferiamo i direttori scolastici, che conosciamo personalmente”.

Quali requisiti per ospitare?
“Bisogna essere maggiorenni, con la fedina penale intonsa, non necessariamente sposati. Accettiamo anche singoli, ma non maschi. A volte organizziamo dei corsi gestiti da tecnici e da persone con esperienza di ospitalità.Forniamo inoltre un vocabolario bielorusso e consigliamo di seguire le proprie abitudini. Alla fine capita di sentire i bambini parlare in veneziano!”.

Sono previsti accompagnatori?
“Si, per gruppi dai 6 fino ai 25 ospiti è sempre obbligatoria la garanzia di un insegnante del loro Paese”.

Quali caratteristiche di questa opportunità può scegliere la famiglia?
“Età e sesso del bambino, periodo e durata, optando tra uno e due mesi”.

Quali spese deve sostenere?
“Quelle per i voli, l’assicurazione, l’accompagnatrice, il Fondo bielorusso, l’iscrizione alla nostra associazione: in tutto sono necessari 385 euro”.

Quali attività si svolgono durante il soggiorno?
“Organizziamo diversi eventi ricreativi. Ma le famiglie godono di piena libertà. Se decidono di andare in ferie, basta avvertire e rimanere in Italia”. Conducete altre iniziative?
“In Bielorussia abbiamo ristrutturato un asilo e grazie ai proventi del libro costruito i bagni di una scuola. Al momento stiamo sistemando la canonica abbandonata della parrocchia di Portegrandi a Quarto d’Altino, dove accoglieremo 10 bambini”.

Quali strumenti potrebbero facilitare il vostro impegno?
“La divulgazione. E denaro per finanziare i progetti. Nel 2004 gestivamo 20 mila soggiorni. Oggi, a causa della crisi economica del 2008 e dell’inferiore interesse per l’argomento, appena 6 mila. Ma soprattutto servono persone che accolgano questi giovani, perché la questione Chernobyl è lontana dall’essere solo un drammatico evento del passato”.


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